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VERITAS FILIA TEMPORIS di Gianluca Sonnessa


La verità la trovi negli occhi dei cani e tra le nervature delle foglie, ma anche sotto le pietre, che poi fanno da tetto a eserciti di formiche proteggendole mentre come pensieri scavano gallerie in un cervello fatto di terra. La trovi imprigionata dentro le gocce di resina che ancora per qualche giorno escono dal tronco di un pino tagliato, oppure nel passato, perché il presente a volte, è tutto sbagliato.

La verità è in un mozzicone spento dentro un bicchiere vuoto, in uno sguardo fisso sul movimento delle nuvole, che si finge giocoso ma intanto ti ruba un respiro ogni due secondi. Anche nel silenzio che protegge la voglia di cercarsi, puoi trovare la verità. Qui incollano piume su catene che poi vendono come ali, ma la verità è che non si vola se non sbattendo le braccia.

La verità è scritta su di un foglio stropicciato e gettato nel cestino, coperto da bicchierini in plastica sporchi di caffè e resti di ricordi. E per trovarla, per forza di cose, devi sporcarti le mani.


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