Libereria
MENZOGNA DIGITALE di Marco Domenico Grastolla
Si avvia sempre allo stesso modo
lei,
quella penna carica a inchiostro
e presunzione.
Scorre tra il bianco
con la pretesa di far poesia,
danza tra il bianco
con la pretesa di far l’amore
con le muse.
Oggi però mi si ribella
e proprio adesso
mi si rivolta contro indicandomi
con la punta:
“Io son materia al servizio
di chiunque, ben mi cedo
anche al non dotto,
ma sempre vorrei esplodere
tra le mani
di un bugiardo corrotto:
di un poeta!”
Devo averla fatta grossa
alla mia più cara amica,
ha ragione da vendere,
non va offesa mica.
“Non è con la rima banale
che faremo la pace,
qui finisce male:
visto? Anch’io ne son capace.”
E come rimediare
nei versi che vengono ora?
Come spremere le scuse
più sincere e meravigliose
all’ispirazione,
che adesso
mi vuol paralizzato
da una colpa che non dà scampo,
che non dà fiato?
“Che ne dici di cominciare
dicendo la verità?
Che non mi hai nemmeno sfiorata
per realizzare questi versi qua?”