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UNA PRIMAVERA QUALUNQUE di Paul Gutierrez Duque


Era un mattino qualunque quando ho saputo.

Il sole sbirciava dalle cime delle colline in lontananza, come al solito. Squarci di luce tingevano tutto d’arancio acceso. Lo spicchio della luna, appena visibile, indugiava ancora un po’ nel cielo mattutino. Presto i cittadini ed i mezzi avrebbero ripreso la loro vita quotidiana.

Era un mattino qualunque di una primavera appena iniziata.

Ed il mondo andava avanti come se non sentisse il mio pianto. Ed il tempo, dicono che sia la cura di tutto. Ma che ne sanno che non era una storia qualunque...?

Era una stagione qualunque quando mi chiesi se -potendo tornare indietro- avessi potuto cambiare qualcosa. Mi dissi che se avessi potuto, avrei scelto di nuovo una vita con te. Perché per una volta mi era capitato di incontrare la felicità. Il privilegio di conoscere il mistero della vita.

Ma tutto è destinato a scomparire: Tutto cambierà e tu cambierai seguendo i mutamenti. Ti troverai con un vuoto abissale che chissà se il tempo riuscirà a colmare.

Era un giorno qualunque, ma forse un giorno una nuova primavera porterà con sé il sole.

E il sole con i suoi primi raggi sveglierà i germogli sepolti nel buio. Spunteranno le gemme sugli alberi ed i prati si copriranno di margherite.

È di nuovo primavera.

Il vento fresco soffia: danzano le foglie nuove degli aceri. Con occhi bagnati li guardo e mi chiedo:

Che cos’è la primavera se non ci sei più?


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