top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreLibereria

A TE GIUNGA IL MIO CANTO di Doria Tacchia


Ho preso una penna e un foglio bianco per scriverti, per raccontarti quello che ho visto oggi al tramonto, ma non potevo diluire il mio sguardo in queste inutili parole, allora ti ho parlato, sottovoce per non disturbare la quiete intorno, mi senti?

È quella siepe in fondo che esclude lo sguardo dell'ultimo orizzonte, e là, oltre ci sei tu, mentre percorri le strade che io non conosco, mentre gli alberi neri del viale in ombra ti proteggono, mentre un solo piccolo spicchio di luna illumina i tuoi occhi, che tanto mi somigliano.

Vorrei cantarti ancora quella tenera dolce canzone, mentre la tua piccola mano cercava il mio viso e io il tuo caldo sorriso.

Passa il tempo e non si cura di tutto o forse di niente, ma so che ci attraversa, a volte crudele, altre ci accarezza.

Se piango ora è solo per bagnare la terra arida di quel campo di papaveri rossi dove imparammo a volare.


12 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Se muoio adesso c’è una serie di cose non finite c’è una serie di cose che non andavano finite c’è una domanda su cosa sia davvero una cosa finita ma è una domanda che ci sarebbe in ogni caso c’è una

Ma che bella sera stasera amore mio con i tuoi baffi che tagliano il cielo e i capelli che fuggono dalla nuca e mi raccontano canzoni di traverso quelle che la poesia sgattaiola qua e l¢ Ma che bella

È sbagliato pretendere di più sbracciare sempre alla ricerca di quello che non puoi trovare. È sbagliato andare fuori tempo, fuori luogo, fuori tutto. È sbagliato ma io non son capace di percorrere st

bottom of page