top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreLibereria

LE TUE PAROLE (ad Alessandro Mazzà) di Marco Zanni


Nel mio giardino c'era solo erba alta. Le tue parole come punti di rottura Hanno tracciato linee di cammino. Linee come lame oltre la vendetta Un passo avanti sui rasoi delle mie colpe, Brancolare sulla densità di macerie Che nemmeno sospettavo Scelte scartate modellate Midollo vibrante compatibile al trapianto. Ci siamo messi in salvo Dalla consapevolezza dei nostri errori Trapiantato rabbia e chiodi Seminato amori ed espedienti. Forte nell'arte di arrangiarmi Ho coltivato l'armonia nell'esperienza. Le tue parole sono cresciute come canzoni all'impazzata Sbocciate distorte di impoetica responsabilità. Le tue parole trascinate da attenzioni ricambiate Hanno ricucito trame di cambiamenti inevitabili. Le tue parole danneggiate e riplasmate alla fine per me hanno fatto germoglio. È fiorito il mio giardino dei colori dell'incongruenza.


8 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Se muoio adesso c’è una serie di cose non finite c’è una serie di cose che non andavano finite c’è una domanda su cosa sia davvero una cosa finita ma è una domanda che ci sarebbe in ogni caso c’è una

Ma che bella sera stasera amore mio con i tuoi baffi che tagliano il cielo e i capelli che fuggono dalla nuca e mi raccontano canzoni di traverso quelle che la poesia sgattaiola qua e l¢ Ma che bella

È sbagliato pretendere di più sbracciare sempre alla ricerca di quello che non puoi trovare. È sbagliato andare fuori tempo, fuori luogo, fuori tutto. È sbagliato ma io non son capace di percorrere st

bottom of page