Libereria
268 di Alessandro Mazzà
Alla fine di parole rivoltate
c’è una fine di viaggio
Solo così ne bruciamo altre
per esempio la solitaria eccomi
Quindi largo ai giovani
avvertimenti del reale
Se l’accogliente ha reso maturi
tempi orfani imbrogliati
Gli porto la benedizione
che da tempo avrei potuto
È scritta su un foglio
che parla del tempo
L’anima evita l'estate
e il corpo teme il freddo
Siamo tutti vite divise
con cappotti smisurati