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289 di Alessandro Mazzà

Se muoio adesso


c’è una serie di cose non finite


c’è una serie di cose che non andavano finite


c’è una domanda su cosa sia davvero una cosa finita

ma è una domanda che ci sarebbe in ogni caso


c’è una serie di cose da me ben fatte

che sembrano quasi in mio nome

che sembrano quasi il mio nome


c’è il mio nome

che si riempie e si svuota proprio come prima


c’è una solita storia per occhi sempre altrui

che si ripete e non mi somiglia


c’è una serie di cose fatte che non sono state capite

da qualcuno che potrebbe perfino essere

io


c’è in me il bivio molesto e provvidenziale tra località

sono stato bene con me e località

sono stato male con me


ci sono luoghi come lingue o come profumi

che sembrano conservare qualcosa e così usiamo

il nome collettivo di memoria


c’è chi pensa di preferire il presente

e chi pensa che la memoria sia una cosa presente

al contrario di noi


c’è chi è lontano e vorrebbe essermi vicino

e non lo sa


c’è chi è lontano e avrebbe voluto costruire

motivi per essermi vicino

e non ce l’ha fatta o non ce l’ho fatta io


c’è chi è vicino e vorrebbe avermi detto

quella parola tre minuti fa


c’è chi è vicino e avrebbe voluto costruire

modi per esserlo davvero

e la lingua non c’era ancora e figuriamoci adesso


c’è chi non mi ha incontrato e adesso non può dire

se lo farà


c’è chi voleva sentire quella parola

e chissà se in mezzo alle tante l’ha trovata


c’è chi è rimasto solo ma c’è

anche chi lo era


c’è chi ha fatto male quella cosa senza attinenza

ma rimane la cosa che mi riguarda fatta male

o che mi riguarda male


c’è chi ha debiti e crediti che non riguardano me

ma pensa che invece mi riguardano


c’è chi pensa sollevato o dispiaciuto

che essendo morta non posso

dirgli queste cose


c’è una pagina scritta in un presente molto indicativo

ma che in realtà non c’è anzi meglio

non è stata scritta al momento giusto


c’è chi pensa che semino indizi

e che la morte non è smettere


c’è chi pensa che tutto questo è inutile

perché io non sono

il centro di me


se non muoio adesso invece lo sono

ma è inutile dirlo

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