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ANTICHI SUPPLIZI OGGI di Marco Domenico Grastolla

Scrivi, cancella,

imbratta, strappa.


Cosa vuoi dire

che non vuol venir fuori?

Hai davvero dentro al vaso

versi di quelli migliori?


Ribolle e si contorce

nello stomaco la tua musa,

vomita in te solo intrugli

caotici e qualche rima sfusa.


Quasi ciclope nella poesia,

senza una dimensione né prospettiva.

Ovunque cerchi una sirena che

ti suggerisca il canto,

che ti faccia il verso.


Tre teste ha questo mostro

che fa a brandelli

ogni tua ispirazione.

Tre Moire decisero della tua

vita la direzione.


E quindi che resta da fare?

Abbracciare un destino

che ti vuole di sasso?


Pietrificato da un arido sguardo

ora componi i tuoi ultimi versi;

un ultimo volo con ali di cera

verso la bruciante poesia,

e poi pesante dell'inferno

cader nei recessi.


Nel tartaro porterai questa

lirica come simbolo

di quel che fosti;

che tutti sappiano che

tra le ombre ve n'è una

fatta d'amore e di inchiostri.

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