Libereria
CATERINA di Stefania Rossi
Eri seduta sul bordo della fontana...
Quella a sinistra del casello
Lungo la ferrovia vicino al giardino
Dove nonna piantava i fiori per il cimitero
Avevi i capelli biondo chiaro riccia...
Mi guardavi strano...
Io ero quella che veniva
Dalla città... piccola... troppo bianca... magra
Con i calzettoni ricamati bianchi e sulla braccia un maglioncino rosa
Ero impacciata paurosa... sensazione che ho ancora adesso
Mi guardavi come si guarda un animale sconosciuto
Io guardavo la fontana
Non mi era permesso bagnarmi tanto meno ad una fontana fredda
Io ero quella che aveva sempre la febbre
Ero il nome più chiamato di tutti
Lo strillavano tutti da nonna in poi
Fino all'ultimo...
Tutti dovevano sapere dove fossi per non correre rischi
Quel giorno non avevo risposto a nessuno
Ti avevo visto lì alla fontana
Eri arrivata col tuo cane gigantesco
Che ti seguiva dappertutto
E mi ero allontanata...
Ero talmente piccola che passavo inosservata...
Ti avevo raggiunto
Sapevo cosa stavi per fare
Lavarti i capelli con la saponetta
In quell'acqua gelata…
Dio quanto mi piaceva quando lo facevi
E quanto avrei desiderato farlo anch'io
Ma mi era assolutamente vietato
Tu continuavi a guardarmi
E poi via quasi per sfidarmi
Hai messo tutti insieme i capelli dentro
Buttando giù la testa
All'improvviso
Mi hai schizzato apposta
Sentivo gli schizzi dell'acqua
Non so quanto tempo rimasi con gli occhi chiusi
Ricordo colori... sapori...
Sensazioni...
Il fresco sulla pelle
Poi sentii il treno fischiare
Prima della curva...
A volte quando chiudo gli occhi
Sono ancora lì...