Libereria
CIÒ CHE SONO di Lorena Giardino
Rimasto dentro,
ormai
da un giorno che più non ricordo
quel tiepido senso
di incompletezza.
Come se la me bambina
si fosse un tempo aggrappata
al bordo del mio divenire:
i piedini penzolanti,
le scarpette lucide lucide
le manine pallide strette sulla balaustra.
Ed i polsi... quelli, tremano.
Resto un ingranaggio inceppato,
Nel meccanismo che regola
Gli equilibri del mondo...
Un filo tirato
tra le trame
di una coperta patchwork.
Alla fine sono questo,
e lo so.
Forse una macchia di inchiostro
su un foglio bianco,
un granello di polvere
o ancora, una piuma che fluttua
leggera nel vento.
E questo alla fine
è ciò che continuo a ripetere
a tutte le me...
tutte quelle che conosco,
ovviamente.