Libereria
CONFINI DI SABBIA di Alessandro Mazzà
I tuoi capelli che scendono a croce
decidono il confine cancellabile
fingendo contro altezze steccati disegnati
mentre tutta in moto acceso mi avverti
in basso con la curva di due scalini
che invadono confini di sabbia
che a brevi passi felicemente smarriti
cambiano idea ai colori che ho
svelando un tutto mare
pronto a riconoscersi e precipitare
portandomi con sé
e i miei occhi lasciati soli
scrivono l’attesa lunga lettera
alla festa dell’assenza di ogni bianco
nella lingua rovente dei ricreati
noi siamo altrove
e queste immagini sorgono
dall’attimo futuro già invadente
e la bilancia arrugginita
della mente lasciata un attimo appesa
conquista il preciso tacere
e non sta
maneggiando queste parole