Libereria
DEADLY di Majlinda Petraj
Dimoro tra pigne di vestiti consumati.
Ostaggio del colore del vuoto
e del profumo rimasto tra le fibre.
Non vorrei donare a questi involucri
la fragilità del mio corpo.
Non vorrei fasciarmi
in doni preziosi senza anima.
Abbraccio la mia nudità
qualcuno saprà leggere i capillari
che si estendono a mappa;
la geografia dell'essere.
Metterò fuoco alla voglia di scintillare
m'ha stancato tutto,
le ciglia cariche di rimmel
la bocca disegnata di rosso,
Dove sono?
Lo smarrimento
ci rende vulnerabili
perdiamo il contatto,
scendere senza corrimano
in un profondo io
abissale.
Il rumore della caduta.
Per rendersi conto della mortalità
e dell'eterno
dei bisbigli di coscienza
Scacco matto.