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DUE UNDICI di Noemi Agostino

Guardo un fiore

in questo appassito novembre

che versa lacrime di pioggia

per il ricordo

loro.

Non è il colore

né l’odore

che mi sovviene

e mi ripercuote,

ma il pallore

e la durezza di sassi

che si arrovellano

e rotolano

verso la valle spenta

della mancanza.

Rimembrare è dolce

è la vita che ritorna

e si fa ammirare

in sprazzi di luci e gioie,

miracoli quotidiani passati

ma tornati a interrogarmi.

Non risponderò mai

così quelle domande,

nostalgie di un tempo che fu

potranno tornare

a tacere la corda vocale,

a palpitare

nel mio centro

e a sospirare per me

se mi addormento.

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