Libereria
EDUCAZIONE SENTIMENTALE di Rossana Pagano
Ce lo hanno proprio insegnato,
con tutte le precauzioni,
stando bene attenti,
senza sbagliare.
Ce lo hanno insegnato
come un complotto,
perché era una
voce sola.
Appena svoltato l'angolo
non potevi sfuggire,
era una ridondanza
l'eco ritornava.
E intontite come la ninfa
ci sembrava di non
avere scampo,
la verità pietrificava
le domande.
Comunemente accettata,
buon senso popolare,
le brave ragazze
fanno questo.
Diffidenza, distanza,
ritrosia.
Dire no, stare alla larga,
aver paura.
Perché non avevamo
capacità di giudizio,
ingenue se non sciocche,
fiduciose o sprovvedute,
l'altro era un nemico
da cui guardarsi.
E le nostre emozioni
giù nell'esofago,
non contavano,
non servivano
perché erravano.
Bisognava capire,
capire le intenzioni
e poi scappare,
fuggire perché tanto
lo scopo,
lo scopo era uno solo.
Ma allora
com'è che intorno
a me le altre erano poi
più scaltre?
Com'è che loro
erano brave,
brave ad occhieggiare
brave ad ammiccare
e brave a sculettare?
Stupida ragazza,
adesso l'ho capito,
ho messo insieme
i pezzi,
e adesso l'ho capito.
Funziona sempre uguale,
moneta bifacciale,
ci sono due realtà
realtà nel buio
e ombra
e opposta nella luce,
e quello che si fa,
si fa ma non si dice.