Libereria
ERA D'ESTATE di Livio Aquila
Era d’estate e prima della sera scendeva il sole immenso e solitario sul mare muto, innanzi alla scogliera.
Oltre le dune dorate il millenario greco sonno dormiva Camarina. Da bambino, per nulla temerario,
m’allontanavo dall’onda marina, mi trattenevo con zii e cugini. Una voce da una radio vicina
come l’eco d’antichi vaticini Run away, turn away... mi ripeteva. Non so da quali remoti confini
giungesse l’eco che mi seduceva. Come discesa dall’olimpio monte una ciurma di giovani giocava
rincorrendosi contro l’orizzonte, sorridenti tra l’acqua cristallina che si gettavano tra lor difronte.
Nella luce del sole che declina ancora un po’ si mostrano gli dei quasi dappresso alla città in rovina.
Se fu un ricordo o sogno non saprei.