top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreLibereria

ERO E SARÒ di Lorena Giardino

Vetro soffiato fui, a volte, o nube eterea

e forse sbiadito e flebile fu il canto mio

ma nell’evaporare e perdermi sempre trovai

quell'eterno e fugace istante

lì, proprio lì, dove i colori

esplodevano dentro,

cacofonia di vibrazioni fluttuanti.

E da lì rinascevo,

scoprendo ogni volta

la bellezza del mondo.

Ecco le mani, le mie mani,

protese ad afferrare

frammenti di luce.

Ed ero forse, a volte, assenza di movimento

ma nel restare immobile

in balia del vento

sempre ho trovato in me il ritmo di una danza

fra le rughe del tempo.

Ero e sono tutto questo e altro ancora

e forse un dì di iridescenza intrisa

possenti le ali spiegherò

sì, lo farò per elevarmi oltre il blu del cielo.

27 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Se muoio adesso c’è una serie di cose non finite c’è una serie di cose che non andavano finite c’è una domanda su cosa sia davvero una cosa finita ma è una domanda che ci sarebbe in ogni caso c’è una

Ma che bella sera stasera amore mio con i tuoi baffi che tagliano il cielo e i capelli che fuggono dalla nuca e mi raccontano canzoni di traverso quelle che la poesia sgattaiola qua e l¢ Ma che bella

È sbagliato pretendere di più sbracciare sempre alla ricerca di quello che non puoi trovare. È sbagliato andare fuori tempo, fuori luogo, fuori tutto. È sbagliato ma io non son capace di percorrere st

bottom of page