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FINO AL MIDOLLO di Noemi Agostino

Era una necessità

venire al mondo

con la mano tesa della Poesia

e con la sua Presenza

ad accompagnarmi

in questo incerto cammino

che nemmeno lei sa.

La vita accanto a me

Lei, la

compagna

con cui condividere il pane.

Maestra che mostra

Luce

in anfratti bui

e buio prorompente

in strade asfaltate

illuminate da luci abbaglianti.

La via della domanda.

Dell’insoddisfatto incedere

in scarpe disadattate.

La salvifica inquietudine

che attendevo

in un mondo di vano corazzarsi

di tronfia sicurezza che getta

nel nero abisso della perdizione.

Nudità e crepe

Lacerazioni che svelano

vicissitudini e benedizioni.

Acqua che lava

e di cui la bocca riarsa

ne implora ancora una stilla.

La sete che non passa.

Il silenzio che Dice

la parola che Tace.

Questo mio incompiuto

arrovellarmi

per cercarla e abitarla.

Quante pretese

verso il fiore piegato

dalla triste rugiada

Lente che svela il segreto

del mio timore di perderla

del mio restare qui

sospesa

in attesa

che mi inzuppi prepotentemente le ossa

e mi penetri in ogni fessura

inesplorata

del mio essere terra.

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