Libereria
INCHIOSTRO di Noemi Agostino
Sei tu
che cingi il ciel
di rubino al vespro.
‘Sì come madre
con occhio
tra il rosso e il bianco
m’entri dentro,
mi leggi con pupilla nera
e mi colori
d’azzur l’amore
e il moto interiore
prima della più scura
vetusta sera.
Di calamo è la tu’ puntura
al cor,
a volte mesta, a volte fiera
che mutua
questo dolor
nel momento stesso
che la mia mano corre muta,
e il foglio di cruda emozion
s’impressa.
Dorme sordo
sotto coperta
di virgole e punti
tra le parole,
lontan dalla greve interna ressa.