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LA MORTE DEL SIPARIO di Gianluca Sonnessa

Sono stato sull'orlo del burrone.

Per diventare l'orlo, il burrone, la caduta, l'ultima onda sotto l'ultimo cielo dell'ultimo mio attimo di morte.

Sono stato l'amore.

Per diventare il suo sangue, la sua ombra, la sua assenza assordante, la sua notte ubriaca di gin del discount, le sue nocche rotte, il suo strisciante ritorno.

Sono stato uno sguardo infinito.

Per diventare la fine, la solitudine di una folla, la numero otto finita in buca al primo tiro, il lucchetto senza chiave, i denti rotti sotto la morsa della rabbia.

Sono stato una foresta gonfia di esistenze.

Per diventare un pugno di terra rossa soffiata dal Sìmun, la casa abbandonata dal paguro, il cono d'ombra dell'eclissi, il ramo spogliato del glicine.

Poi sei stata tu, siamo stati noi, e le innumerevoli morti vissute sono diventate pane per questi fogli.

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