Libereria
MIEI CARI FOLLI di Luigi Costantino
Qual è il corretto modo di respirare?
Non siamo nulla se non accogliamo la bellezza che abbiamo intorno.
Lasciamoci affascinare da un filo d'erba, chiediamo qual è il senso al primo fiore che incontriamo.
Mettiamoci a dialogare con il silenzio.
Essere vivi significa percepire l'eterno, guardarsi dentro e cogliere l'infinito.
"Se Dio esiste non è anche dentro me"?
Fidiamoci allora, zaino in spalla e via, inizia l'avventura.
Tra sangue ed euforia, dubbi e speranze, sorprese che profumano di rinascita.
Godiamoci la musica del giorno e l'elettrizzante emozione di sentire l'aria sulla faccia.
Camminiamo con l'anima di chi sa che non dovrà più morire.
Siamo qui, nati per stupirci.
Stupiamoci quindi: ogni sentimento che sentiamo sulla pelle è un miracolo che si rinnova.
Tenerezza, gioia, dolore, sorrisi e lacrime, adrenalina e sconforto; reazioni vincenti: cadere per rialzarsi più forti, essere grati, gelosi, e infine pazzi.
Vivere significa alimentare follie.
Solo i folli sanno apprezzare le infinite sfumature dell'esistere.
Solo i folli sanno chiudere gli occhi e continuare a vedere.
Vedere cosa? L'invisibile, dietro la tendina delle apparenze.
La vita è piena di doni nascosti.
Vivere è andare alla ricerca di questi doni inaspettati, delle incredibili meraviglie che solo la mente di un folle può scovare.
Benvenuti su questa terra, miei cari folli.
Il mondo è vostro.