Libereria
OTTOBRE di Noemi Agostino
Un passero muto
si poggia
su madido ramo di pino
d’improvviso si desta
canta melodioso
e attarda
il sentimento penoso
ed ebbro di vino.
Scroscio di pioggia
a dirotto
bussa sui timpani stanchi,
non odo
le delicate corde di violino
soggiogare l’aria
e questi sensi insipidi e manchi.
Non posseggo l’udito,
l’ardito canto
è dunque
mai esistito?