Libereria
SPECCHIO di Majlinda Petraj
Poso a terra il carico
di fango, sassi e vestiti da cerimonia
e mi siedo al centro di Me
aspettando.
La 'bambina' titubante
dondolando sui suoi passi
s'avvicina, si siede di fronte.
Ci guardiamo.
Guarda alcune parti del mio corpo
che a lei non sono ancora cresciute.
Io guardo le sue parti del cuore
ancora intatte.
Meravigliate entrambe.
Lei sogna Me e Io sogno Lei.
Non ci siamo mai lasciate
in perenne ricerca di trovarci.
Ci unisce la stessa materia,
ci dividono le epoche.
La prendo per mano
dopo lunghi discorsi di sguardi.
Sentiamo i battiti
in un interminabile abbraccio.
Vorremmo rimanere unite
oltre la cucitura che non possiamo nascondere.
Mi riprendo il carico
lo sistemo sulle spalle
e mi curvo,
non per resa
ma per donarti
un fiore.