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TANGO PARISIEN di Marco Zanni

Nuvole argentine attraversano il gelo di novembre e coprono il sole fino ai primi di gennaio

L'intonaco via dai mattoni dello scantinato camerieri in giacca bianca servono Long Island con poco ghiaccio

Siamo esausti sciupati forse dimagriti Astor Piazzolla suona un tango solo per noi i tuoi passi dentro al ritmo

Io mi distraggo con il profumo dei tuoi capelli sbattuti sulla faccia incenso come un dono

Ci passiamo una rosa rossa che ho rubato dal giardino di un commerciante di liquori nel boulevard accanto

Le campane di mezzanotte fanno vibrare l'aria fino a Pampas lontane ma qui è il centro di Parigi

Questo buco il Moulin Rouge gira gira un altro Americano da buttare giù mi cade l'occhio sulla sagoma dei tuoi capezzoli

Ti tocco il culo ridi ti fai stringere e allunghi anche tu le mani il nostro amore si muove nelle tue mutandine

Ronzano all'unisono le nostre voglie come il risultato di desideri capovolti e travisati dalle casse dell'impianto

I miei jeans tirati sul pacco la finestrella che dà sul marciapiede è schizzata d'acqua sporca ha iniziato a piovere

La tua bocca mi chiama verso un posto che posso chiamare casa senza rimpiangere il terreno che ho perduto

Spiegami le regole del gioco come ciocche all'happy hour cristalli soddisfatti per ogni bestiale sete di sesso

Vecchie glorie in tour nei locali di Pigalle religioni fanatiche ansia della perdita cercatori d'oro truffatori

Non ballavi neanche a pregarti sgranavi un rosario di fragole per momenti che rivolevi indietro memory foam

Rimorso non è mai stato il rimorso a farti piangere forse io mentre passavo dalla ragione al torto e viceversa

Troppo stanco per pensare full of bourbon tu mi rotolavi in testa io prendevo appunti il Matto nel mazzo dei tarocchi

Hai ancora cento anni per restarmi accanto come innamorati che passano il tempo attraversiamo la città

Ci basta una manciata di canzoni in giro non c'è nessuno da un decennio lockdown di inizio Apocalisse

La nostra stella fortunata è un lampione giallo zafferano sparato sulle nostre teste

La carta dell'amore è appesa ad asciugare strade vuote e ci sembra di dormire.

Siamo felici dopo averci dato dentro tutta notte o è solo qualcosa che assomiglia al Paradiso?

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Ma che bella sera stasera amore mio con i tuoi baffi che tagliano il cielo e i capelli che fuggono dalla nuca e mi raccontano canzoni di traverso quelle che la poesia sgattaiola qua e l¢ Ma che bella

È sbagliato pretendere di più sbracciare sempre alla ricerca di quello che non puoi trovare. È sbagliato andare fuori tempo, fuori luogo, fuori tutto. È sbagliato ma io non son capace di percorrere st

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