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ULTIMO VIAGGIO IN MASERATI di Walter Festuccia

Scatta il semaforo, la strada era in discesa, prima, seconda metto la terza davanti a me una macchina grigio argento. Per istinto l'occhio va proprio lì sulla marca, azz! È una Maserati, è raro vederne e veramente vi confesso che questa è la prima che incrocio con lo sguardo. Wow! Che sorpresa, nella frazione di un tempo brevissimo penso che l'ospite al suo interno sia una persona altolocata, o per meglio dire uno che je fumano i cojoni, sono sicuro che non è una donna, con il massimo rispetto per le donne, il mio fiuto fiuta che lì dentro al sicuro c'è un uomo.

Rapidamente me lo immagino come un flash, ha i capelli brizzolati, ben vestito, dai gesti sicuri e decisi, camicia ben stirata, un uomo tutto d'un pezzo che non sbaglia mai. Lo sguardo senza esitazioni perforante, schiena dritta, ogni sua parola detta è un fendente. Io, chissà perché, lo vedo ingegnere, uno dalle decisioni importanti, certo magari in vita sua qualche sbaglio lo ha fatto e forse neanche lo avrà ammesso, nessuno è perfetto, lo sappiamo. Comunque potrei pure sbagliare e dentro quell'auto ci sarà chissà chi.

Ora lo sorpasso nella speranza di rincrociarlo al prossimo semaforo per scoprire nuovi indizi, invece mi sbaglio. La Maserati svolta a destra e prende un'altra strada, dell'ingegnere presunto ignoro il destino ma di sicuro, se invece della Maserati fosse stata una berlinetta, sarebbe stato lo stesso. Vorrei riflettere, ma a che servirebbe? Sappiamo tutti come sono le cose della vita, anzi no, lo sappiamo ma poi le perdiamo di vista presi troppo dal caos terreno. In questo momento di sicuro l'ingegnere sceso dalla Maserati che se era una berlinetta sarebbe stata la stessa cosa, farà un’altra vita in un luogo ai più ignoto.

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