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  • Immagine del redattoreLibereria

UN VINILE, UN FRATELLO di Giovanni Barco

Lo stereo è un po’ vecchiotto, ma è quello che ti ha accompagnato durante gli anni

adolescenziali. Non vedi l’ora di vederlo al lavoro. Il vinile esce facilmente dalla sua

bustina, mentre tu lo afferri col pollice al centro, cercando di toccarne solo i bordi per

non rovinare quella che consideri la tua reliquia. Appoggi delicatamente il disco sul

piatto, prima di dargli il via per i suoi trentatré giri. Il tempo che serve per farlo

partire e poggiare la puntina di diamante sui solchi. Ed è qui che scatta la magia: la

magia di quelli che ti hanno capito più di tutti. Quella magia che chiami musica. E

che ti fa viaggiare nei ricordi.

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