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VERSO IL PUNTO ETERNO di Marco Domenico Grastolla

Si potrebbe dare un calcio

All'uroboro, colpirlo

Tra muso e coda e

Staccarlo dalla sua cantilena.

Tutto uguale, tutto lo stesso.

Anche la mia stanchezza è

Stanca, già vista;

Come pioggia annoiata

Cade sempre nello stesso periodo.

Vi vedo pallidi a ripercorrere

In circolo le vostre bassezze,

Con un sorriso da manichino

Senza occhi né vigore.

Come riuscite a muovervi tanto e rimanere sempre lì?

E come riesco io a scrivere e

Andare in ogni dove?

Avete ancora domande che non siano già state affrontate?

Si potrebbe dare un calcio alle vecchie domande, ai vecchi manichini e ai vecchi serpenti che si mordono la coda,

Che a furia di mordere il cerchio stringe.

Tutto ritorna più presto a fare il giro,

Tutte le mie parole si affrettano ad

Attaccarvi ancora e ancora,

Tutto si stringerà in un punto.

Massima stasi,

Automi autoinghiottiti,

Digestione di se stessi

In un ultimo grande scarto umano.

Qualcuno da fuori deve intervenire,

Un calcio deve arrivare...

Da Dio o da un Poeta.

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